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26 gennaio 2017

TORTA ALL'ARANCIA E AMARETTO

Da quanto non scrivo in questo angolo sperduto chissà dove, ma fra mille cambiamenti e novità a volte si lascia che il nostro tempo sia colto da altre persone, o meglio dalla persona che ti riempie vita giorno dopo giorno, e così si finisce per scrivere dopo mesi e mesi un'altra storia, un'altra ricetta. Proprio ieri sera, nella calma e silenzio della nuova casa sentivo che mancava qualcosa: mi mancava il profumino che esce dal forno e che ti avvisa quando stai per oltrepassare la fase "torta perfetta" ed entri in quella "se non spegni il fuoco brucia il dolce e anche la cucina", quello che riempie ogni stanza, accompagnandoti per tutta la casa. Quindi ho fatto come facciamo tutte: ho aperto il frigo! Ingredienti racimolati, ma cosa cucino? Farina, uova e burro c'erano, come pure arance e mandarini a non finire, cioccolato e amaretti presi giorni fa con la voglia di far qualcosa nuovo. 
Così mi sono ricordata che avevo annotato una ricetta - sì, una delle 10 mila che mi prometto di provare e che poi finiscono inspiegabilmente dentro libri, cassetti, credenze e più non trovo - durante la pausa pranzo che mi dava il senso della colazione perfetta! Cerca di qua, cerca di là, per fortuna internet mi ha aiutata e ho recuperato la ricetta dal menù di Benedetta Parodi (qui), anche se non sono del tutto sicura fosse proprio quella di cui avevo memoria, a cui ho aggiunto solo gli amaretti sbriciolati sopra! Non si sente tantissimo l'arancia, è delicata e molto morbida! Perfetta per accompagnare un buon libro, divano e copertina..tipo una storia dolce come Carolina <3

"La vita è tutto un continuo sali e scendi di colori e forme.
Continuava a risuonare nella mente di Carolina quella frase frettolosamente rimbalzata, fra una pennellata e l'altra all'aria, nel lungo discorso del Prof. Weilarch. Strano è quell'eco che spesso fanno le parole dentro la testa, o forse dentro al cuore, quando entrano senza chiedere permesso. La palla che ora rimbalzava dentro di lei era ferma a quell'attimo che mai l'avrebbe abbandonata: la sua vita aveva iniziato quel moto d'impeto quando conobbe quegli occhi strani che l'avevano convinta, sguardo dopo sguardo, a respirare ogni secondo a pieni polmoni e che ora ne intorbidivano l'aria. Un culla cmai stanca, cantilena di una sera che non sarebbe finita così presto perchè, si sa, il destino è una vecchia nonna attenta, che dalla sua sedia intreccia i gomitoli di vite distanti troppi anni, ma vicini pochi passi, e il tuo filo è lì, nelle sue mani ad aspettare altri colori, nuove forme, nuovi intrecci. Quella sera Carolina lavò una, due, tre volte quel viso pallido di porcellana che quasi le piccole macchie di vita, come chiamava il padre le sue lentiggini, sembravano scivolare nel catino fra le bolle di sapone. Mise la camicia da notte riscaldata dal focolare acceso e si tuffò fra le coperte profumate di gelsomino. Guardando il lento tepore delle braci ardere lentamente, si lasciò, quasi senza accorgersene, a Morfeo e le sue note.

Ale <3

TORTA ALL'ARANCIA E AMARETTO




Ingredienti
300 gr farina 00
200 gr zucchero (lei ne mette 50 gr in più)
3 uova
75 gr burro fuso
100 gr amaretti
2 arance spremute
scorza di arancia
sale qb

Per farcire
marmellata di arance 

Montare le uova con sale e zucchero, aggiungere burro e il succo di arancia. Setacciare il lievito con la farina e aggiungerlo poco alla volta con la scorzetta di arancia grattugiata. Versare su uno stampo da 24 cm e sbriciolare sopra gli amaretti così da creare una crosticina a fine cottura. Infornare a 180° per 40 min. Tagliare a freddo e guarnire con la marmellata di arance! 

PS: se vi siete chieste "e il cioccolato dove lo ha messo?" semplice!serve per accompagnare i 40 min di attesa :)



30 marzo 2016

LA CROSTATA DEL CUORE: MORE E FRANGIPANE

Dentro la testa Carolina pensava  «Respira, un briciolo d'aria ancora, respira »
Il suo cuore faceva a gara con il vecchio pendolo della libreria: un ritmo dietro l'altro, un perfetto contrattempo increspato da quel fiato che a fatica si faceva spazio dentro di lei. Un bustino troppo stretto, una stanza troppo grande: quell'angolo di città dentro casa, la sua casa, era diventato d'un tratto sempre più piccolo ed opaco. Solo un raggio di sole che correva nella stanza tagliente a baciare il gioco di rovere e carta riuscì a catturare la mente di Carolina. I suoi occhi avevano incrociato quell'anima profonda: era lui, era lì, era li per lei? Le domande si rincorrevano l'un l'altra facendosi sempre più forti, sempre più chiassose e pettegole.  «Respira». L'aria si espandeva dentro di lei accarezzando quel cuore che lento riprendeva coscienza. La tenda era diventata un tutt'uno con il suo vestito per nascondere la curiosità che l'aveva spinta a far capolino dalla finestra del primo piano di Corso Vittorio. Un sole primaverile invadeva le vie della città e tiepido correva il profumo dei primi fiori di campo, accompagnando le passeggiate mattutine delle donne accorse al mercato. In quel fragore, aveva visto quegli occhi che avrebbe riconosciuto mille e mille volte nella folla e il pensiero tornò alla cena della sera prima. Un'incessante cantilena di ricordi e poesia era entrata dentro la sua mente, lentamente come quel magico profumo che la risvegliò di soprassalto. Il respiro si fece lieve: dalla cucina il caldo frangipane sciolse il torpore che l'aveva avvolta.  
«Una dolcezza mi porterà lontana».

CROSTATA ALLE MORE E FRANGIPANE



Per la frolla;
200 farina 00
100 burro a °t ambiente
100 zucchero
1 uovo
8 gr lievito
sale
aroma mandorla


Per il frangipane:
100 gr burro
100 gr zucchero a velo
3 tuorli
2 albumi
90 farina di mandorle
1 cucchiaio zucchero
vaniglia

Confettura di more

Preparare la frolla: unire il burro con lo zucchero e l'aroma, aggiungere il sale, l'uovo e un cucchiaio di farina setacciata. Una volta ben amalgamato, incorporare il resto della farina e il lievito lavorando l'impasto il meno possibile. Lasciare riposare in frigo almeno 1 ora.
La ricetta del frangipane parte da quella del Maestro Igino Massari descritta in "Non solo zucchero" (una meraviglia di libro) che prepara con la farina 00 al posto di quella alle mandorle:  montare il burro con metà zucchero e la vaniglia, aggiungendo adagio i tuorli alternati alla farina setacciata con lievito. A parte montare gli albumi a meringa con il restane zucchero ed incorporare al resto dell'impasto.
Stendere la frolla ben fredda a 5 mm, bucherellare e farcire con la confettura e sopra il frangipane.
Infornare a 180° per 40 min.




26 febbraio 2016

IL SAPORE DELLE MELE | torta in padella

Un foglio bianco davanti a te diventa una stanza dove poter iniziare a dar forma e colore ai pensieri che affollano la mente. Un foglio bianco è uno spazio infinito dove trovi l'altra parte di te che, muta e paziente, è pronta ad ascoltare l'esplodere di domande che vagano dentro un uomo.

Un foglio bianco, un semplice foglio bianco, è ciò che manca, a volte, nella vita.

Quest'anno è iniziato così: un foglio bianco mancato ad una persona che avrebbe potuto dipingere quadri infiniti, sogni di un futuro arruffato, ma che era lì, pronto ad aspettarlo.
Qualche anno fa ho conosciuto un custode della natura: un cuore aperto che sapeva ascoltare la voce degli alberi e dar loro risposta. Un uomo riservato, introverso, dagli occhi sinceri, raccontava e viveva i suoi frutti. Un giorno mi chiese "Quanti colori hanno le mele?". Che domanda pensai! E così, pian piano imparai. Imparai che sono infiniti, perché infinito è il colore della natura. Imparai che c'è un profumato racconto dentro ognuno di loro che cela la pazienza del coltivare, del saper aspettare la terra con le sue meraviglie e ringraziare. Avete mai osservato una mela? Io si. Quelle mele tutte uguali prese al supermercato, tutte perfettamente identiche, tutte come fossero uscite dalla favola di Biancaneve. Dietro casa mia c'è un piccolo melo che nessuno, se non il vento e le stelle, culla, Ogni anno fa dei piccoli frutti che a vederli poco invitano: piccoli, un po' goffi, dai colori disomogenei. Ognuno di loro però ha il suo perché, e il custode lo sapeva bene. Ogni mela è unica: se si osserva davvero, con occhi attenti, come fa un bambino con il mondo da scoprire, lo sguardo troverà dove è stata baciata dal sole, dove l'insetto, che più sa dell'umano, va ad assaggiarne il nettare, o dove l'acquazzone estivo ha lasciato una lacrima oramai lontana.
Ecco cosa mi hai lasciato, ecco il mio grazie: gocce del sapere artigiano, dell'occhio del custode, dei colori che dovevano dipingere questo grande, immenso, foglio bianco.


TORTA DI MELE IN PADELLA
La ricetta della torta originale la trovate qui. Appena l'ho vista mi ha incuriosita e così, prima di uscire, ho profumato la casa con una coccola veloce veloce. Io l'ho adattata in base a quello che avevo in casa. Il risultato? una torta soffice e profumata, come le mele, le vere buone mele.


INGREDIENTI:
1 mela fuji
50 gr zucchero
50 ml acqua
2 uova intere
100 gr farina 00
75 gr farina di farro
25 gr burro
2 cucchiai di zucchero
1/2 bustina di lievito
1 biccheirino di grappa
cannella e zenzero

Tagliare la mela a pezzettoni lasciando la buccia. Caramellare lo zucchero in una wok e, appena dorato, aggiungere le mele, lasciandole cucinare per un paio di minuti, aggiungendo poco alla volta l'acqua calda, a fiamma bassa. Nel frattempo montare bene le uovo con lo zucchero e le spezie. Mescolando con un cucchiaio di legno, aggiungere la grappa, il burro fuso e le farine setacciate con il lievito. Una volta cotte le mele versare sopra l'impasto direttamente in pentola e coprire con un coperchio. Continuare a fuoco dolce la cottura senza mescolare ne toccare l'impasto per 30 min.
Prima di spegnere il fuoco fare la prova stecchino come per le torte cotte in forno. Girare la torta ancora calda!






5 novembre 2015

CIAMBELLONE AUTUNNALE ALLE MELE

Cari bloggerini,
Dopo tanto, tantissimo, ritorno a scrivere senza però essermi mai fermata nel sfornare dolci pensieri e dal coccolare il palato con pasticci sempre più contorti. Sperimentando, ripetendo, modificando, senza perdere la magia della farina e le sue bolle, torno a prendermi cura del mio angolo virtuale e per ricominciare vi riporto un dolce che ha i profumi dell'autunno, della stagione dei caldi colori e del freddo vento, dove tutto si riempe d'ambra e i pensieri volano lontani.
Soffice e profumato, perfetto per terminare la giornata: il ciambellone alle mele!


2 mele grattugiate senza buccia (400 gr circa)
380 gr farina 00
3uova
250 burro fuso
1 bustina di lievito
1 estratto rhum
1 cucchiaino cannella 
2 chiodi di garofano
sale qb

Grattugiare le mele dopo averle private del torsolo e della buccia e metterle a parte aggiungendo l'estratto di rhum, cannella e garofano. Montare le uova con lo zucchero ed il pizzico di sale e, dopo averle fatte diventare bianche e spumose, aggiungere il burro fuso tiepido. Setacciare la farina con il lievito e incorporare lentamente alle uova. Togliere i chiodi di garofano dalle mele e amalgamatele nel composto. Informare a  180° per 50 min.


26 novembre 2014

UN PO' D'AMERICA A COLAZIONE

Vorrei, pioggia d'autunno, essere foglia 
che s'imbeve di te sin nelle fibre che l'uniscono al ramo, e il ramo al tronco, e il tronco al suolo;
e tu dentro le vene passi, e ti spandi, e si gran sete plachi. 
A. Negri


Piove, piove sempre. Piove ogni giorno! E così pasticciando un pochino, leggendo di qua e di là mi è venuta voglia di mirtillo, nocciole..e America! Leggendo la favolosa rivista online Sweet Paul ho trovato una ricetta QUI perfetta! Tuttavia non avendo tutti gli ingredienti in casa e diluviando ho rimediato modificandola in base alla mia dispensa..e puff! è venuta una meraviglia di torta, adatta per far colazione con una tazza di latte bollente mentre il tuo giardino diventa un lago! 




350 gr farina bianca
4 uova
1 bicchiere di nocciole
250 gr burro morbido
50 gr zucchero
100 gr sciroppo d'acero
1 bustina di lievito per dolci
1 scorza di limone BIO

150 ml panna da montare
2 cucchiai di sciroppo d'acero
mirtilli freschi

Setacciare la farina con il lievito e unire le nocciole, prima tostate , tritare finemente, e lo zucchero. Aggiungere le uova, il burro, la scorza di limone e lo sciroppo d'acero mescolando con un cucchiaio di legno per ottenere un composto liscio ed uniforme.
Informare a 180° per 30 minuti.

A parte, lavare i mirtilli e scaldarli in un pentolino con un cucchiaino di zucchero e schiacciandoli pian piano con la forchetta.
Una volta raffreddata la torta, spalmare sopra la marmellatina di mirtillo e la panna montata con lo sciroppo d'acero e decorare con mirtilli.